Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999 per sensibilizzare la popolazione su una delle più gravi violazioni dei diritti umani. La violenza contro le donne non solo colpisce la loro salute fisica e psicologica ma limita anche la loro libertà e autodeterminazione e continua a essere spesso sottovalutata a causa di omertà, stigma e paura.

La violenza ha tante facce

La violenza contro le donne si manifesta in varie forme, ognuna con impatti devastanti: può essere fisica, psicologica o sessuale, ma esistono anche forme più subdole, come la violenza economica e sociale.

Tra i principali abusi vi sono le violenze all’interno della coppia, che comprendono aggressioni fisiche, abusi psicologici e, nei casi più estremi, femminicidi. Non sono rari gli episodi di violenza sessuale al di fuori della coppia, che possono andare dalle molestie verbali fino agli abusi fisici e, ampliando la visuale sul mondo tutto, sono atti di violenza anche pratiche come il matrimonio forzato, il traffico di esseri umani e le mutilazioni genitali femminili.

Gli effetti di queste violenze non si fermano all'evento in sé, ma si ripercuotono per tutta la vita della donna coinvolta. Le vittime, infatti, spesso sviluppano disturbi psicologici e fisici che possono compromettere la loro salute generale, influendo sulla qualità della vita e sulla capacità di perseguire diversi obiettivi di vita, professionali e non.

I dati in Italia

In Italia, il fenomeno della violenza contro le donne è molto diffuso. Secondo un rapporto del 2023 stilato dal Servizio di Analisi Criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e Save the Children, sono stati registrati oltre 13.700 episodi di violenza di genere o domestica, in cui le donne risultano vittime. La stragrande maggioranza di queste aggressioni (circa il 61,5%) avviene all’interno di una relazione affettiva, attuale o passata, e solo una piccola percentuale coinvolge aggressori sconosciuti alla vittima.

La presenza di minori negli episodi di violenza domestica è allarmante: spesso i bambini sono testimoni involontari delle aggressioni, mentre in alcuni casi diventano anche vittime dirette. Questo fenomeno riguarda circa 2.100 minori, di cui oltre la metà ha meno di 10 anni. L’esposizione alla violenza domestica può avere conseguenze devastanti sullo sviluppo psicologico delle donne e dei minori, causando traumi duraturi che influiscono sul loro benessere anche in età adulta. Il dolore e la paura accumulati, sia nelle vittime che nei testimoni minori, creano una base emotiva fragile che può compromettere la crescita e la capacità di costruire relazioni sane.

Cosa si può fare

Combattere la violenza contro le donne è responsabilità di tutti.

Per sostenere le vittime è essenziale creare un ambiente di ascolto e supporto: se si conosce una persona vittima di violenza, ascoltarla senza giudizio e incoraggiarla a cercare aiuto professionale è fondamentale.

Per affrontare il problema alla radice, è importante che siano le istituzioni a investire nell’educazione alla non violenza sin dall’infanzia ed educare la popolazione tutta al rispetto reciproco, promuovendo una società priva di stereotipi e di giudizi, per contrastare atteggiamenti e comportamenti discriminatori. Attraverso un’educazione inclusiva, si può lavorare per smantellare le disuguaglianze di genere, prevenendo la formazione di comportamenti violenti.

Inoltre, la società civile e le istituzioni devono intensificare le iniziative di sensibilizzazione per rompere il silenzio e il tabù intorno alla violenza di genere: campagne di informazione, servizi di supporto e leggi più severe sono strumenti essenziali per proteggere le vittime e punire gli aggressori. Solo attraverso un impegno collettivo è possibile costruire una società in cui le donne possano vivere senza paura e raggiungere una reale parità di diritti.

La Giornata del 25 novembre è solo un’occasione per riflettere e prendere posizione, ricordando che tutti/e possono contribuire al cambiamento e che bisogna farlo, però, su base quotidiana.

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