Per alcuni gli esami universitari (che non finiscono mai), per altri lo smartworking, sono le cause principali di stanchezza e, in alcuni casi, secchezza oculare.

L'affaticamento oculare è un disturbo visivo che si presenta in seguito a un sovraccarico lavorativo degli occhi. La stanchezza spesso è conseguente all'elevato sforzo dei muscoli intrinseci ed estrinseci del bulbo oculare, ovvero quelli della messa a fuoco.

Sbattere le palpebre può essere utile per mantenere intatto il film lacrimale, che ci consente di vedere nitidamente e ci protegge da corpi estranei e dalle sostanze irritanti.

Smartworking e studio al pc

Fissare gli schermi per periodi prolungati di tempo significa sbattere meno le palpebre e aumentare il rischio di sviluppare i sintomi dell’occhio secco.

Sia per la salute della vista, sia per non sforzare il collo e la parte superiore del corpo, è necessario stare alla giusta distanza dallo schermo del computer, oltre a posizionarlo in modo che sia alla stessa altezza del nostro sguardo. Fra monitor e occhi si dovrebbe mantenere una distanza che va dai 50 agli 80 cm, in base anche dalle dimensioni dello schermo. 

Stesso discorso vale per lo studio, la distanza tra lo sguardo e il testo che stiamo leggendo deve essere proporzionale alla grandezza dei caratteri e non deve portarci a incurvare la schiena.

Consigliamo, poi, di prendere sempre una pausa di 10 minuti ogni 45 minuti passati al pc o allo smartphone. È importante sospendere il lavoro o lo studio e fissare un punto in lontananza per combattere stanchezza e offuscamento degli occhi.

I colliri

L’utilizzo delle lacrime artificiali è una buona abitudine, anche se è meglio evitare i colliri che contengono antibiotici, cortisonici o cortisonici in associazione a vasocostrittori a meno che non vengano prescritti dall’oculista per curare un’eventuale infezione.

Alcune gocce oculari, reperibili anche in pratici flaconcini monodose sterili, contengono un collirio specifico per la prevenzione e il trattamento degli occhi rossi e stanchi. Esse formano una pellicola protettiva, mantengono la giusta idratazione e consentono di ripristinare la funzione di lubrificazione naturale del film lacrimale dell’occhio.

Esistono anche colliri a base di acqua di mare isotonica e acido ialuronico, capace di inglobare acqua e di intrappolarla, diventando un’importante fonte di prolungamento della reidratazione.

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