Secondo due nuovi studi scientifici pubblicati contemporaneamente lo scorso luglio su “Annals of Internal Medicine”, bere caffè allunga la vita.

Entrambe le ricerche sono state condotte su una platea di popolazione molto ampia: la prima, portata avanti da 48 ricercatori provenienti da tutto il mondo coordinati da Marc Gunter, epidemiologo dell’International Agency for Research on Cancer, è stata condotta su più di 520mila cittadini di 10 stati europei; mentre la seconda, a firma di Wendy Setiawan della University of Southern California, si è concentrata su 185.000 persone, di età superiore ai 45 anni di etnia afro-americana, nippo-americana, latino-americana e caucasica.

I risultati emersi da questi gruppi di ricerca sono del tutto analoghi per tutte le etnie:

  • Chi consuma una tazza di caffè al giorno (non l’espresso ma quello lungo americano) ha un rischio di morte (da tutte le cause) inferiore del 12% rispetto a chi non beve caffè•
  • Chi consuma tre o più tazze di caffè al giorno vede addirittura scendere il rischio di mortalità al 18%.
Non è la prima volta che la bevanda più amata dagli italiani viene inclusa tra gli elementi preziosi per il benessere della salute umana, anche se questo suo ruolo salvifico non sembrerebbe essere connesso alla caffeina.

Secondo la ricerca di Gunter, infatti, la relazione fra caffè e riduzione del rischio di mortalità persiste anche se il consumatore assume caffè decaffeinato e ipotizza che la spiegazione possa ricercarsi nel fatto che «Il caffè contiene numerosi composti, come i polifenoli (potenti antiossidanti vegetali), gli acidi clorogenici (anch’essi composti fenolici), i diterpeni (presenti in resine e balsami vegetali). E tutti questi hanno proprietà antiossidanti».

Dagli studi è anche emerso che i maggiori benefici derivanti dal consumo di caffè sono a favore dell’apparato digerente, chi lo beve ha un migliore profilo enzimatico, un miglior controllo del glucosio e un tasso d’infiammazione dell’organismo più basso.

Per quanto concerne, invece, la caffeina bisogna ricordare che non è completamente priva di effetti collaterali, primo fra tutti l’insonnia.

Dato che è una metilxantina, facilita l’attenzione, diminuisce il senso di affaticamento ed aumenta la concentrazione. Se ne sconsiglia, quindi, l’uso prima di coricarsi, in particolare ai soggetti più sensibili alla sua azione.

Ripercussioni negative della caffeina sulla saluta umana sono legate al dosaggio assunto, come ad esempio l'effetto stimolatorio sulla funzionalità cardiaca che può determinare tachicardia, tremori e sbalzi di pressione se si assume un dosaggio eccessivo.

Per godere solo dei benefici effetti del caffè e non degli effetti collaterali, la soluzione migliore è quella di optare per un buon decaffeinato: un vero elisir di lunga vita!