In occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer del 21 settembre, vogliamo contribuire a far conoscere meglio questo disturbo e a sottolineare quanto la prevenzione possa migliorare la qualità di vita di chi ne soffre o è predisposto alla malattia.

Il morbo di Alzheimer

Il morbo di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa, progressiva e irreversibile, che colpisce il cervello e porta a un graduale deterioramento delle capacità cognitive, come la memoria, il ragionamento e la riflessione. Questa condizione è classificata come una malattia progressiva, e i sintomi associati alla demenza peggiorano gradualmente durante un periodo di tempo variabile da caso a caso. Nelle prime fasi, la perdita di memoria è leggera, ma con la progressione della malattia, si giunge a una fase avanzata in cui la capacità di comunicare e di interagire con l'ambiente circostante viene compromessa.

Sintomi: come riconoscerlo

Tra i sintomi più comuni del morbo di Alzheimer c’è la già citata perdita di memoria, che si palesa con il dimenticare informazioni apprese recentemente. Chi ne soffre dimentica anche date o eventi significativi e tende a ripetere la stessa domanda più volte, spesso necessitando di aiuti esterni, come appuntare le informazioni su carta o l'assistenza dei familiari per attività che un tempo gestivano autonomamente. Nonostante l'associazione tra l'Alzheimer e l'invecchiamento, questa condizione non deve essere considerata come una parte normale del processo di invecchiamento. Va notato che il morbo di Alzheimer può colpire anche individui di età compresa tra i quaranta e i sessant'anni, in una forma precoce della malattia.

Prevenzione

Nonostante le attuali terapie per il morbo di Alzheimer non siano in grado di fermarne la progressione, alcune di esse, specialmente se adottate tempestivamente, possono ritardare il peggioramento dei sintomi della demenza e migliorare la qualità della vita sia per i pazienti che per i loro caregiver. La ricerca globale sull'Alzheimer è continua e mira a scoprire nuovi approcci per trattare la malattia e prevenirne l'insorgenza. Per quanto riguarda la prevenzione, studi suggeriscono che il 35% dei casi di Alzheimer può essere ridotto attraverso modifiche nello stile di vita.

La prevenzione può essere divisa in due categorie: primaria e secondaria. La prevenzione primaria ha l'obiettivo di agire prima che i sintomi si manifestino, mentre la prevenzione secondaria è rivolta a individui ad alto rischio o in cui il processo neurodegenerativo è già iniziato.

Le raccomandazioni generali sono:

  • Gestire il peso corporeo e prevenire l'obesità.
  • Monitorare e controllare il diabete.
  • Mantenere la pressione sanguigna entro livelli salutari.
  • Smettere di fumare.
  • Trattare la depressione.
  • Mantenere un livello adeguato di attività fisica.

Se vuoi approfondire l’argomento oppure porre qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.