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Piaghe della cute: quali terapie per eliminarle?

Le piaghe sono lesioni della cute e quelle più famose sono le piaghe da decubito, conosciute anche come lesioni da compressione o ulcere da decubito. Esse intaccano lo strato superficiale della pelle e possono insinuarsi fino a muscoli ed ossa. È proprio per questo motivo che devono essere curate tempestivamente: i tessuti possono andare in necrosi, cioè possono morire per via della compressione dei vasi sanguigni.

Sintomi e conseguenze delle piaghe

Le piaghe si verificano quando il corpo è costretto ad assumere pose innaturali perché confinato a letto per lungo tempo. Soggetti maggiormente colpiti, infatti, sono coloro che devono stare forzatamente a riposo a causa di malattie, gravidanze, obesità grave, rottura di arti o assunzione di alcune tipologie di farmaci. L’assenza di movimento del corpo fa sì che in certe zone i tessuti non respirino e la circolazione sanguigna si blocchi a causa della compressione dei vasi sanguigni. L’area interessata, dunque, diviene fredda e i tessuti vanno in necrosi: è proprio in questo momento che si formano le piaghe. I sintomi sono:

- ispessimento della cute;

- perdita del colore naturale della pelle;

- eritemi;

- vesciche;

- abrasioni.

Quando lo strato superficiale della pelle muore, la necrosi passa al livello sottostante, cioè a muscoli e ossa. Il soggetto potrebbe addirittura perdere la vita se non si corre subito ai ripari.

Curare le piaghe: ecco come

Le lesioni si possono prevenire, ecco come:

- cambiando spesso posizione al paziente infermo;

- mantenendo alti i livelli di idratazione dell’organismo grazie ad acqua e cibo;

- praticando fisioterapia;

- curando minuziosamente l’igiene personale dell’ammalato;

- facendo ricorso ai farmaci prescritti dal medico.

Se le piaghe sono già comparse, allora bisogna impiegare prodotti antisettici e disinfettanti. Se le lesioni sono leggere e reversibili, è possibile ricorrere a soluzioni di erboristeria consigliate dal medico stesso. Se, invece, le piaghe sono profonde, allora bisogna utilizzare farmaci per stadi avanzati come becaplermin e cadexomero iodico. Il parere dello specialista è fondamentale, quindi è importante seguire scrupolosamente tutte le indicazioni terapeutiche da lui fornite.