Lo svezzamento è un momento molto importante della crescita di un bambino e consiste nel passaggio da un’alimentazione a base di latte ad una fatta di cibi di solidi.
Dal punto di vista psicologico coincide anche con un primo significativo passo verso l’autonomia, in quanto rappresenta la fine del rapporto simbiotico tra mamma e neonato.
L’introduzione di cibi solidi e semisolidi si può iniziare dopo il compimento del sesto mese di vita perché il piccolo è pronto da ogni punto di vista: psicologico, motorio e digestivo, può accettare il cucchiaino e gestire la deglutizione di cibi densi.
Questo però non vuol dire smettere con l’allattamento materno che continua ad essere un modo importante di dare al bambino, allo stesso tempo, sicurezza e nutrimento.
Anzi, se la madre lo desidera l’allattamento al seno può continuare anche oltre il secondo anno di vita. Per quanto riguarda i tempi e le modalità dello svezzamento si consiglia di seguire le indicazioni del pediatra di fiducia, evitando di prendere decisioni autonome o seguendo i consigli di presunti esperti in materia come nonne o amiche.
Attualmente si ritiene che non rivesta una grande importanza l’ordine con cui gli alimenti semisolidi e solidi vengono introdotti nello svezzamento, come invece si credeva un tempo.
È invece importante seguire le seguenti regole generali:
- Iniziare lo svezzamento quando il bambino sta bene
- Introdurre un alimento alla volta ed attendere qualche giorno prima d’inserirne uno nuovo (così da poter individuare facilmente eventuali allergie)
- Se rifiuta un alimento non insistere, meglio riprovare dopo qualche giorno
- Iniziare con piccole quantità di cibo da aumentare lentamente
- Non aggiungere sale negli alimenti
- Seguire le indicazioni del pediatra
Cercate di fare toccare al bambino i nuovi cibi, in modo che impari a conoscerli con tutti i sensi. Fategli vivere questo cambiamento in maniera allegra e serena, senza forzature.