Tachipirina Flashtab 16 compresse orodispersibili 500 mg
- Disponibilità: Disponibile
- Produttore: ANGELINI (A.C.R.A.F.) SpA
- Codice articolo: 034329058
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Tachipirina Flashtab Compresse Orodispersibili
Analgesico, Antipiretico
Tachipirina Flashtab è un medicinale ad azione analgesica e antipiretica a base di paracetamolo. Il prodotto è indicato per il trattamento sintomatico della febbre e dei dolori lievi e moderati, quali mal di testa, mal di denti, contratture muscolari, cefalee, sintomi influenzali, mal di denti e altre manifestazioni dolorose di media entità.
Visti i dosaggi di paracetamolo presenti in Tachipirina Flashtab questo medicinale è indicato esclusivamente per una popolazione adulta. Per evitare un sovradosaggio il prodotto non va assunto in combinazione con altri farmaci contenenti paracetamolo.
Il medicinale può essere assunto facilmente anche da chi ha difficoltà a ingoiare le compresse, perché orodispersibili. Questo significa che le compresse di Tachipirina Flashtab si sciolgono a contatto con la saliva oppure possono essere sciolte in acqua. Tachipirina Flashtab è adatta a trattamenti di brevi durata. Se i sintomi persistono si consiglia di consultare il medico.
Composizione
Ogni compressa orodispersibile di Tachipirina Flashtab contiene:
Principi attivi
Paracetamolo 500 mg (come cristalli di paracetamolo rivestiti)
EccipientiCristalli di paracetamolo rivestiti: Copolimero metacrilato butilato basico Dispersione di poliacrilati al 30% Silice, idrofoba colloidale
Compressa: Mannitolo (granuli, polvere) crospovidone aspartame (E951) aroma di ribes magnesio stearato
Controindicazioni/Effetti indesiderati
Tachipirina Flashtab compresse orodispersibili non deve essere assunta se sussiste:
- Ipersensibilità al paracetamolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
- Fenilchetonuria (per la presenza di aspartame).
- Grave insufficienza epatocellulare.
Modo d'Uso
Sciogliere una compressa in mezzo bicchiere d’acqua o direttamente in bocca senza masticare
Non superare la dose di 3000 mg al giorno, equivalente a 6 compresse.
Nel caso in cui si assumano più compresse al giorno, la somministrazione va ripetuta dopo un minimo di 4 ore.
Avvertenze
Avvertenze Non superare la dose raccomandata. L’uso prolungato del prodotto, all’infuori del controllo medico, può essere dannoso. Questo prodotto deve essere usato solo se strettamente necessario. Dosi superiori a quelle raccomandate comportano un rischio di danni epatici molto gravi. Deve essere effettuato prima possibile un trattamento con un antidoto. Per evitare il rischio di sovradosaggio, avvisare i pazienti di evitare l’uso contemporaneo di altri medicinali contenenti paracetamolo. Questo medicinale contiene aspartame, una fonte di fenilalanina, equivalente a 0,2 mg per compressa e, perciò, è controindicato nei soggetti affetti da fenilchetonuria.
Precauzioni per l’uso Il paracetamolo deve essere usato con cautela in caso di: – Adulti di peso inferiore ai 50 Kg – Insufficienza epatocellulare da lieve a moderata (nota: il paracetamolo è controindicato in casi di grave insufficienza epatocellulare) – Alcoolismo cronico – Malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico) – Disidratazione – Grave insufficienza renale (clearance della creatinina ≤ 10 ml/min – vedere paragrafo 4.2). In caso di febbre alta, o di segni di infezione secondaria, o di persistenza di sintomi oltre i 3 giorni, deve essere effettuata una rivalutazione del trattamento. Durante un trattamento prolungato con farmaci analgesici, effettuato con dosi superiori a quelle previste nel foglio illustrativo, può presentarsi cefalea che non deve essere trattata con dosi più elevate del medicinale. In generale, l’uso abituale di analgesici, in particolar modo la combinazione di differenti farmaci analgesici, può comportare lesioni renali permanenti con il rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici). In caso questa situazione si manifesti o se ne sospetti l’insorgenza, occorre consultare il medico ed interrompere il trattamento. La diagnosi di "cefalea da abuso di analgesici" deve essere presa in considerazione in quei pazienti che soffrono di cefalee frequenti o giornaliere nonostante (o per) l’uso regolare di farmaci per le cefalee.
Gravidanza e AllattamentoGravidanza: dati epidemiologici sull’uso di dosi orali terapeutiche di paracetamolo non mostrano effetti indesiderati sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Dati prospettici su gravidanze esposte a sovradosaggi non hanno evidenziato un incremento nel rischio di malformazioni. Studi sulla riproduzione eseguiti con somministrazione per via orale non hanno mostrato alcuna malformazione o effetti feto–tossici.
Di conseguenza, in condizioni d’uso normali, il paracetamolo può essere usato nel corso della gravidanza dopo una valutazione del rapporto rischio–beneficio. Durante la gravidanza, il paracetamolo non deve essere assunto per lunghi periodi, a dosi elevate o in associazione con altri medicinali, dal momento che la sicurezza d’uso in questi casi non è stata stabilita.
Allattamento: dopo somministrazione orale, il paracetamolo viene escreto nel latte materno in piccole quantità. Non sono stati riportati effetti indesiderati sui bambini allattati al seno. Dosi terapeutiche di questo medicinale possono essere assunte durante l’allattamento.
Interazioni
Il paracetamolo presenta le seguenti interazioni:
Il probenecid causa una riduzione di almeno 2 volte della clearance del paracetamolo attraverso l’inibizione della sua coniugazione con l’acido glucuronico. In caso di trattamento concomitante con probenecid si deve considerare una riduzione del dosaggio del paracetamolo.
La salicilamide può prolungare l’emivita di eliminazione del paracetamolo.
Paracetamolo si deve usare con cautela in caso di assunzione concomitante di induttori enzimatici (quali carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina, primidone, rifampicina, Iperico o Erba di San Giovanni) o di sostanze potenzialmente epatotossiche.
Metoclopramide e domperidone: accelerano l’assorbimento del paracetamolo • Colestiramina: riduce l’assorbimento del paracetamolo.
L’uso concomitante di paracetamolo (4 g al giorno per almeno 4 giorni) con anticoagulanti orali può indurre leggere variazioni nei valori di INR con conseguente aumento del rischio di sanguinamento. In questi casi deve essere condotto un monitoraggio più frequente dei valori di INR durante l’uso concomitante e dopo la sua interruzione.
Interazioni con i test clinici: La somministrazione di paracetamolo può alterare il dosaggio dell’acido urico nel sangue, ottenuto con il metodo all’acido fosfotungstico, ed il dosaggio della glicemia ottenuto con il metodo della ossidasi–perossidasi del glucosio.
Effetti indesideratiClassificazione sistemica organica | Rari (da ≥1/10.000 a <1/1.000) | Molto rari (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) |
Patologie epatobiliari | – aumento dei livelli di transaminasi epatiche | |
Disturbi del sistema immunitario | – reazione di ipersensibilità (dalla semplice eruzione cutanea o orticaria, fino allo shock anafilattico richiedente l’interruzione del trattamento) | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | – trombocitopenia, leucopenia, neutropenia (segnalazioni sporadiche) |
Vi è un rischio di danno epatico (che include epatite fulminante, insufficienza epatica, epatite colestatica, citolisi epatica), in particolare in soggetti anziani, in bambini piccoli, in pazienti con malattie epatiche, in caso di alcoolismo cronico, in pazienti con malnutrizione cronica e in pazienti che ricevono induttori enzimatici. In questi casi, il sovradosaggio può essere fatale. I sintomi generalmente compaiono nelle prime 24 ore e comprendono: nausea, vomito, anoressia, pallore e dolore addominale. Il sovradosaggio, 7,5 g o più di paracetamolo in una singola somministrazione nell’adulto o 140 mg/kg di peso corporeo in una singola somministrazione nel bambino, causa necrosi degli epatociti che rende probabile l’induzione di una necrosi completa ed irreversibile, che comporta insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia le quali possono condurre al coma ed alla morte. Contemporaneamente si osserva un incremento nei livelli di transaminasi epatiche (AST, ALT), lattico–deidrogenasi e bilirubina, insieme con aumento del tempo di protrombina che può comparire da 12 a 48 ore dopo la somministrazione. I sintomi clinici di danneggiamento epatico compaiono di solito dopo due giorni e raggiungono un massimo dopo 4 – 6 giorni. Si può sviluppare insufficienza renale acuta con necrosi tubulare acuta anche in assenza di grave danneggiamento epatico. Altri sintomi non epatici che sono stati riportati a seguito di sovradosaggio del paracetamolo includono anomalie miocardiche e pancreatiti.
Comportamento d’emergenza
- trasferimento immediato in ospedale anche se non ci sono sintomi precoci significativi
- prelievo di un campione di sangue per un dosaggio iniziale della concentrazione di paracetamolo plasmatico
- lavanda gastrica
- somministrazione per via endovenosa (od orale se possibile) dell’antidoto N–acetilcisteina possibilmente prima di dieci ore dall’ingestione.
- L’ N–acetilcisteina può fornire, tuttavia, un certo grado di protezione anche dopo 10 ore, e fino a 48 ore, ma in questi casi viene eseguito un trattamento prolungato.
- deve essere effettuato un trattamento sintomatico.
- la metionina per via orale può essere usata come alternativa all’N–acetilcisteina purchè sia somministrata prima possibile dopo il sovradosaggio e, in ogni caso, entro 10 ore dallo stesso.
Conservazione
Tenere Tachipirina Flashtab fuori dalla vista e dalla portata dei bambini. Non somministrare il medicinale dopo la data di scadenza
La data di scadenza riportata si riferisce al prodotto integro, conservato nella propria confezione originale.
Formato
Confezione da 16 compresse orodispersibili