La resistenza agli antibiotici è un fenomeno naturale che esiste da sempre, poiché i batteri e i funghi producono i loro antibiotici per proteggersi o attaccare altre forme di vita.

Tuttavia, l'uso massiccio di antibiotici da parte nostra a partire dalla metà del secolo scorso ha accelerato questo processo naturale. Ad ogni utilizzo di antibiotici, i batteri resistenti sopravvivono diventando dominanti e continuando a proliferare. La moltiplicazione veloce dei batteri comporta la trascrizione del loro materiale genetico, durante il quale possono verificarsi mutazioni che in alcuni casi creano resistenza agli antibiotici.

Quali processi portano all’antibiotico-resistenza

Inizialmente, i batteri resistenti sono presenti in quantità limitata prima del trattamento antibiotico. Tuttavia, l'uso di antibiotici può aumentare la popolazione di batteri resistenti poiché i batteri non resistenti, a volte anche quelli benefici di cui abbiamo bisogno, vengono eliminati. L'uso ripetuto di un singolo antibiotico, per esempio, può supportare il processo di mutazione genetica, causando la nascita di batteri che hanno una nuova tipologia di resistenza.

I batteri resistono agli antibiotici attraverso diversi meccanismi, tra cui l'espulsione dell'antibiotico, la creazione di una membrana impermeabile all'antibiotico, la modifica delle proteine che interagiscono con l'antibiotico e la modifica della struttura dell'antibiotico per renderlo inattivo.

Il caso dello streptococco

La situazione futura è preoccupante: per esempio, il batterio Streptococco di gruppo A è responsabile del 20-30% dei casi di mal di gola nei bambini e del 5-15% negli adulti. Se non trattato adeguatamente, l'infezione può peggiorare e diffondersi nel sangue, nel cuore e nei muscoli.

A lungo considerato immune alle mutazioni genetiche che portano alla resistenza alla penicillina, lo Streptococco di gruppo A potrebbe ora compromettere l'efficacia delle attuali terapie con penicillina e altri antibiotici simili, rendendoli meno efficaci o del tutto inutili.

Le raccomandazioni

L'OMS ha rilevato che in molti paesi non viene riconosciuta a sufficienza la gravità del fenomeno della resistenza agli antibiotici e, di conseguenza, non vengono adottate le misure necessarie per limitare questa problematica. Pertanto, ha pubblicato delle linee guida che dovrebbero essere seguite a tutti i livelli, le quali prevedono:

  • che i cittadini assumano gli antibiotici solo su prescrizione medica e rispettino la dose e la durata del trattamento prescritte;
  • che i medici prevengano e controllino le infezioni e prescrivano gli antibiotici solo quando necessario;
  • il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza e l'efficienza dei laboratori, nonché l'elaborazione e l'attuazione di programmi per la prescrizione appropriata degli antibiotici;
  • che l'industria farmaceutica investa nella ricerca e nello sviluppo di nuovi strumenti per la diagnosi e la terapia delle infezioni.

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